IL MERCANTE DI VENEZIA

“Spesso di tutte le cose nelle quali troviamo il minimo sospetto di
incertezza, esprimiamo una moltitudine di pregiudizi, se non decidiamo di dubitarne.

Manipoliamo e veniamo manipolati. Imbrogliamo e ci vien voglia di imbrogliare, in continuazione. Facciamo del male e ne riceviamo, senza rendercene conto e rifiutando di farlo poiché, altrimenti, non potremmo sopportarlo.  Il potere si scontra con il potere.

Shylock, l’ebreo, vittima dei cristiani o  incarnazione del male? Perseguitato che si difende o mostro che aggredisce? Il Mercante, innamorato dell’amico, innamorato a sua volta della ricca ereditiera Porzia, il cui denaro è uno strumento di libertà o una condanna alla schiavitù?”

Il Mercante di Venezia, una delle opere più politiche di Shakespeare, pone al centro questioni quali il ruolo del denaro, la religione e l’odio che ne deriva.

Il riadattamento e la regia di Controtempo Theatre restituiscono tutto questo attraverso uno spettacolo itinerante che intriga e trascina il pubblico negli spazi del luogo scelto per la messa in scena fino al processo finale di cui ci si sente partecipi.